Emancipazione femminile

“Ora che mia moglie guadagna, non oso più picchiarla”

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Come Gandhi auspicava, è attraverso l’emancipazione della donna nelle aree rurali indiane che si può realizzare un miglioramento della società nel suo insieme e consolidare il progresso sociale ed economico delle famiglie.

Per questo ASSEFA GENOVA ODV ha sempre aderito con grande entusiasmo ai progetti di ASSEFA NGO pensati per la sfera femminile, in particolare per lo sviluppo del programma caseario e artigianale, finanziandone cinque a:

  • Vriddachalam (1998)
  • Vellimalai (1999)
  • M. Pudur (2002)
  • Uchapatti (2008 e 2009)

Sappiamo che la considerazione sociale della donna passa e aumenta attraverso la generazione di reddito, difficile da conseguire per persone che non hanno alcuna formazione scolastica e che non possono muoversi liberamente. Esemplificativo è quanto affermava un marito della propria moglie, emancipata economicamente grazie ad ASSEFA NGO: “Ora che mia moglie guadagna, non oso più picchiarla”.

Il primo passo verso l’emancipazione è la creazione di gruppi femminili autogestiti (Self-Help Groups – SHGs) a livello di villaggio, dove le donne possono liberamente discutere dei propri problemi, individuando ed esternando le proprie aspirazioni, per concretizzarle attraverso il risparmio autogestito a rotazione.

Rivelatisi un pilastro nell’economia dei villaggi dell’India rurale, i SHGs sono formati ognuno da massimo 20 donne sposate. Si riuniscono con cadenza mensile in un luogo pubblico (per esempio nel recinto del tempio del villaggio) e sono coordinate da una donna del gruppo, capace e mediamente scolarizzata – scelta in base a queste caratteristiche e poi formata da personale di ASSEFA NGO.

Il gruppo femminile impara a risparmiare per il bene comune dei suoi membri: la cifra mensile viene fissata dalle aderenti in base alle proprie capacità finanziare di partenza. Queste piccole somme vengono contabilizzate regolarmente e versate nella Sarvodaya Nano Finance Limited, la banca pensata per loro da ASSEFA NGO e di cui le donne dei SHGs sono azioniste.

Nel concreto l’emancipazione economica femminile si realizza attraverso l’erogazione dei risparmi dei SHGs per finanziare progetti specifici (caseario e artigianale), che non necessitano grandi cambiamenti nella vita delle beneficiare e delle proprie famiglie. Con i soldi del prestito a rotazione le aderenti acquistano, ad esempio, animali da allevamento (soprattutto capre e mucche da latte) o aprono piccole attività commerciali di villaggio (sartorie, negozi di vendita di prodotti agricoli o produzione e vendita di artigianato).

Le donne, inoltre, in qualità di operatrici sanitarie si occupano di diffondere tra gli abitanti dei villaggi il programma igienico-sanitario di base di ASSEFA NGO e, quando necessario, si rapportano con le strutture sanitarie pubbliche, ove esistenti. Questo nuovo ruolo, cruciale per la salute dei residenti, aumenta l’autostima delle donne e la considerazione nei loro confronti da parte dei propri concittadini.

Siamo orgogliosi di aver dato un’opportunità di crescita alle donne dei SHGs e felici di constatare che nel tempo il loro ruolo, precedentemente marginale nella società rurale indiana, è cresciuto in importanza, diventando il motore di sviluppo globale della comunità di residenza.

Un po’ di storia…

È bene considerare che la condizione femminile nelle aree rurali dell’India è assai diversa da quella nei grandi centri urbani. Nei villaggi è prassi comune che le donne vengano emarginate, che abbiano minori possibilità di accedere all’istruzione di base, di ricevere cure sanitarie adeguate e cibo in quantità sufficiente, nonostante venga loro richiesto un maggior impegno – anche fisico – rispetto agli uomini.

Per capire le motivazioni di tale emarginazione vale la pena ricordare che per una famiglia di contadini la nascita di una bambina è l’annuncio di un impoverimento, dovuto alla consuetudine – vietata per legge, ma ancora molto praticata nelle zone rurali – della dote, obbligo religioso-sociale che deve essere adempiuto dalla famiglia anche a costo di indebitarsi.

Oltre alla dote, a carico della famiglia della sposa vi sono anche le spese generali delle nozze (funzione religiosa e festeggiamenti, assai affollati in India): questo significa che per far fronte alle ingenti spese il capofamiglia si rivolge all’usuraio e contrae un debito, che quasi certamente non riuscirà a saldare, indebitando così le generazioni future.

Con la collaborazione delle donne dei SHGs ASSEFA NGO ha cercato una soluzione al problema, organizzando “matrimoni comunitari”, durante i quali convolano a nozze decine, fino a centinaia, di coppie di religioni e caste diverse, permettendo alle famiglie delle spose di risparmiare sui costi delle funzioni religiose e dei festeggiamenti.