Il supporto di ASSEFA GENOVA ODV riguarda in particolare il finanziamento necessario per iniziare e portare a termine i grandi lavori di bonifica, quali lo scavo di pozzi e la creazione di piccoli bacini per la raccolta dell’acqua piovana.
I primi interventi del Gruppo hanno riguardato lo sviluppo sociale ed economico di diversi villaggi del Tamil Nadu, anche con la recente costruzione di piccoli impianti di trasformazione di prodotti agricoli:
La scarsità ed imprevedibilità delle risorse idriche legate ai monsoni obbliga i contadini ad attuare una serie di azioni volte ad utilizzare al meglio l’acqua disponibile, ad esempio dotando i propri campi di un sistema di irrigazione moderno ed efficiente quale quello “a goccia”.
Per fare ciò gli agricoltori utilizzano i propri risparmi, per tramite del Comitato dei Contadini di ciascun villaggio che crea un fondo comune, a cui a turno ogni membro accede per ottenere un finanziamento. Gli interessi vanno a incrementare il fondo stesso, la cui crescita costante permette di erogare contemporaneamente un maggior numero di finanziamenti, coprendo una fascia più ampia di beneficiari.
Sappiamo anche che per i contadini è importante conoscere le nuove tecniche agricole, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità, per riuscire ad ottenere un beneficio economico duraturo. Per fornire supporto agli agricoltori, ASSEFA NGO ha così creato dei centri di dimostrazione e divulgazione: qui essi trovano un vivaio ben fornito e corsi pratici sulle tecniche di coltivazione (qualità del suolo, produzione di concimi e pesticidi naturali, irrigazione razionale, valorizzazione di semi adatti al terreno, ecc.) per un’agricoltura biologica e sostenibile.
Sin dalla sua costituzione ASSEFA NGO si occupa di agricoltura e sviluppo del territorio e si impegna perché i contadini e le proprie famiglie non siano costretti a emigrare nei grandi centri urbani, dove vengono impiegati in lavori scarsamente retribuiti e di durata molto variabile, obbligando le famiglie a vivere in modo precario, spesso in aree fatiscenti.
Ieri come oggi molte sono le criticità che affliggono le aree rurali, in particolare guadagni scarsi o nulli per i produttori e speculazione edilizia che consuma il territorio. L’agricoltura di sussistenza è praticata dalla maggioranza dei contadini – proprietari marginali o braccianti – a causa della parcellizzazione delle terre coltivabili e dell’uso di strumenti primitivi, senza l’ausilio di macchinari.
I terreni sono incolti da anni per mancanza di acqua, che proviene quasi esclusivamente dai monsoni, a volte poco abbondanti o del tutto assenti. L’estrema povertà degli agricoltori non permette loro lo scavo di pozzi per attingere acqua.
I campi vengono lavorati e curati a mano per impiegare la numerosa mano d’opera locale, altrimenti disoccupata e senza reddito. Sul limitare degli appezzamenti più grandi, prevalentemente coltivati a riso, i contadini piantano gli alberi da frutto così da ripristinare e innalzare la falda acquifera, mentre i campi più piccoli vengono coltivati a ortaggi e legumi.